Trattamenti delle disfunzioni ormonali femminili dall’adolescenza alla menopausa: acne, irsutismo, ovaio micropolicistico, disturbi mestruali, contraccezione, disfunzioni dell’ ovulazione, endometriosi, disfunzioni sessuali, sintomi climaterici ed osteoporosi.
Da oltre 35 anni mi dedico allo studio, alla gestione e alla diagnosi delle disfunzioni ormonali femminili dall’adolescenza alla menopausa.
Faccio ricerche, pubblico articoli scientifici su riviste internazionali, insegno all’Università e faccio aggiornamento come docente ai ginecologi su argomenti di endocrinologia ginecologica in Italia e all’estero.
Quali indagini endocrino ginecologiche posso fare?
Ecografie ginecologiche con nuovo ecografo che ho nel mio studio di Cordenons (PN) per una diagnostica più accurata, ma speciali programmi premettono di visualizzare meglio e valutare in modo più preciso, anche in 3D, la riserva di follicoli e la funzione ovarica e uterina.
Indagini di laboratorio per individuare e gestire i disturbi endocrini e metabolici femminili:
- Riserva di ovociti (AMH)
- Rischio genetico di precoce insufficienza ovarica, infertilità e menopausa (X fragile, mappa cromosomica ed altre).
- Trombofilie ovvero anomalie della coagulazione con aumentato rischio di trombosi, utili per usare in sicurezza le eventuali terapie ormonali (Mutazioni fattori V di Leiden, II, MTHFR e molte altre anche di II livello)
- Indagini genetiche per analisi dell’effetto dei nutrienti sull’organismo, metabolismo, sindrome metabolica e dislipidemie, invecchiamento, salute e benessere e alopecia
Come gestisco le disfunzioni ormonali femminili?
Ricercando tutte le cause e aiutandola a rimuoverle o attenuarle in modo ridurre al minimo i trattamenti farmacologici: spesso gli ormoni femminili sono alterati da cause psicologiche, come disagi emotivi o relazionali.
Uno stile di vita scorretto, il sovrappeso- obesità, l’alimentazione scorretta o una scarsa attività fisica contribuiscono causare patologie, come ovaio policistico, infertilità da cause ovulatorie, patologie mestruali e tumori femminili. Per questo motivo collaboro strettamente con nutrizioniste e fisioterapiste.
Ho studiato psicologia clinica, sessuologia e dietologia proprio per aiutare a rimuovere le cause delle disfunzioni ormonali e tentare di prescrivere il meno possibile terapie farmacologiche o di limitare alla mie pazienti il ricorso ad interventi chirurgici.
Come migliorare la policistosi ovarica con lo stile di vita o supplementi e senza usare farmaci?
Le donne con la sindrome dell’ovaio policistico possono avere acne, irsutismo, cicli mestruali anomali, maggiori difficoltà a concepire fino ad avere più rischio di tumori dell’utero. Possono però migliorare l’aspetto cutaneo, aumentare la probabilità di gravidanza spontanea e ridurre il rischio oncologico soprattutto migliorando lo stile di vita. Se si seguono scrupolosamente questi consigli non sarà necessario usare farmaci o gli eventuali trattamenti saranno più lievi, meno costosi, meno rischiosi e più efficaci:
- Aumentare l’attività fisica e ridurre la sedentarietà.
- Mantenere il peso corporeo entro i limiti o ridurlo, se in sovrappeso o obesa.
- Mangiare cibi sani, con basso indice glicemico e che riducano l’infiammazione.
- Supplementare inositolo, se lo stile di vita non basta a migliorare la policistosi e se non è necessario usare la metformina per migliorare la loro bassa sensibilità all’insulina.
- Dormire adeguatamente, avere ritmi sonno veglia regolari ed eventualmente usare la melatonina che potrebbe aiutare anche a migliorare la qualità degli ovociti.
- Mantenere livelli adeguati di vitamina D che pare essere utile anche nella policistosi e, se si usa la metformina anche di vitamina B12.
- Prima di cercare di concepire normalizzare le alterazioni metaboliche, come il diabete, e quelle ormonali, tiroidee e degli androgeni.
- Limitare l’esposizione ad inquinanti, soprattutto nel periodo prima ed intorno al concepimento, per tentare di non trasmettere la policistosi e altre patologie alle generazioni successive.
Gli ormoni provocano o curano i tumori?
Le terapie ormonali possono aumentare o ridurre il rischio di tumore. Dipende dal farmaco, dalla dose e durata, ma anche da quando, come e chi le usa. Per esempio i contraccettivi ormonali riducono i rischio globale di tumori ovvero chi le usa ha meno rischio di avere un cancro: può leggere le mie pubblicazioni scientifiche in fondo a questa pagina e nella pagina “chi sono”.
Le terapie ormonali vanno usate se il rapporto benefici rischi è favorevole, scelte con cura, personalizzate e seguite nel tempo per valutarne la variabile risposta individuale, adattarle e prevenire eventuali effetti avversi.
L’ambiente in cui viviamo può influenzare l’assetto ormonale?
L’ambiente in cui viviamo è sempre più contaminato da sostanze che possono alterare l’assetto ormonale causando infertilità, disfunzioni endocrine e tumori, detti interferenti endocrini. Da sempre mi dedico allo studio di questi argomenti e ho scritto importanti pubblicazioni scientifiche sul rapporto tra inquinanti e tumori femminili come può vedere in fondo a questa pagina e in quella “chi sono”.
Sono impegnato attivamente nella sensibilizzazione della popolazione e in inziative concrete per migliorare l’ambiente.
Svolgo e ho svolto attività di volontariato per l’ambiente come membro dell’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE), Associazione Naturalistica Cordenonese e WWF.
Risorse informative per le pazienti
Il ruolo dei pesticidi nell’insorgenza di problemi ormonali, di infertilità e tumori
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