L’interruzione dei trattamenti di procreazione assistita (PMA) causa epidemia del Covid 19, ovvero in Italia di circa 7500-8000/mese, causerà una potenziale mancata nascita di circa 1500 bambini ogni mese. Il distanziamento sociale probabilmente determinerà un calo di nascite molto più grande, coinvolgendo anche le coppie potenzialmente fertili, e si avvertirà da novembre 2020. Quindi ” fintanto che non ci saranno prove scientifiche che sconsiglino di iniziare una gravidanza, è privo di fondamenti tecnici e scientifici non effettuare le procedure di procreazione assistita” hanno dichiarato oggi 8/4/20 le società scientifiche ginecologiche italiane. Aggiungendo che non vi sono “messaggi ed indicazioni alla popolazione da parte delle autorità sanitarie di nessun Paese tendenti a scoraggiare l’insorgenza di nuove gravidanze in questo periodo”. Avvertono che il “ nostro Paese ha una popolazione infertile con età tra le più alte dei paesi occidentali, con i primi trattamenti che vengono eseguiti in coppie il cui partner femminile ha 37 anni di media, ma con più di un terzo dei casi in cui la donna ha più di 40 anni. Ritardi eccessivi di cura possono diminuire significativamente le possibilità di successo per queste coppie” e aumentano aborti, malformazioni, anomalie cromosomiche ed eventuali interruzioni di gravidanza. “E’ quindi necessario riprendere i trattamenti appena il lockdown generale sarà superato” ma preparare le indagini preliminari e programmare di effettuarli già adesso! Quindi per prudenza, per non sovraffollare e meglio programmare l’attività di aiuto alla procreazione chiedo alle coppie che cercano di concepire di contattarmi già da ora.

 

Non interrompere di cercare la gravidanza a causa del Covid19!

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